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Fashion in Town | 2023©

Digital Life 2

Seconda edizione di un progetto espositivo promosso dall’ormai ambito RomaEuropa Festival, che ospita all’Ex-Gil, nel quartiere Trastevere, quindici tra i più importanti artisti nel panorama delle arti figurative e digitali. L’Ex-Gil, di proprietà regionale, è considerato una delle più importanti opere architettoniche moderne della capitale, in quanto riveste il ruolo di monumento significativo di confine tra l’architettura tradizionale e l’innovazione moderna di matrice europea. L’opera realizzata da Moretti nel 1933, rientra nel quadro di quelle opere pubbliche che cambiarono l’assetto funzionale della città.

 

E’ dentro queste sale che ci accolgono Marina Abramovic, Ryoichi Kurokawa, Giuseppe La Spada, Christian Marclay, Masbedo, Quayola, Carsten Nicolai, Daniele Spano’, Saburo Teshigawara, Felix Thorn, Devis Venturelli, Santasangre + The Pool Factory, Cattid, Bcaa. Dalle opere pensate apposta in 3d, si passa ad una magnifica orchestra “che suona senza musicisti”, alle più moderne invezioni nel campo del digitale. Quando l’arte contemporanea si unisce alle ultime invenzioni in campo scinetifico si assiste ad un vero percorso nuovo nel campo artistico, nel quale gli spettatori interagiscono fisicamente alle opere d’arte in esposizione.

 

Il fascino dei progetti, oltre al valore estetico, sta nella ricaduta scientifica. Il collettivo artistico dei Santasangre utilizza, per esempio, delle competenze di The Pool Factory per la creazione del “Progetto abLimen”, che registra il comportamento dei visitatori della mostra attraverso la visualizzazione olografica dei loro movimenti. Ci diverte il lavoro del Cattid (Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di Istruzione a Distanza) dell’Università “La Sapienza” di Roma, una sorta di “centro sociale delle ricerche”, come amano definirsi, che propongono lo spassoso “The Future Mood”, un progetto innovativo che mira a rappresentare in maniera dinamica e interattiva l’umore degli italiani sul futuro.

 

Come affermano gli ideatori del progetto Fabrizio Grifasi e Monique Veaute, “è da quattro anni che la Fondazione Romaeuropa ha avviato un percorso di esplorazione nell’ambito delle nuove tecnologie nella convinzione che queste stiano ridefinendo l’orizzonte culturale contemporaneo“. Digital Life è una mostra, ma soprattutto un’esperienza multisensoriale, dove il concetto classico di arti visive è abbandonato e anche l’elemento del video-monitor appare obsoleto. E’ qualcosa che va “oltre“. Assolutamente da vedere!

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