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L’Italia di Le Corbusier

Un inedito Le Corbusier in mostra al Maxxi Architettura fino al 17 febbraio 2013. L’Italia di Le Corbusier esplora il rapporto fra l’uomo e l’oggetto del suo amore più che quello fra l’architetto e la sua materia di studio. A raccontare questa storia una vastissima documentazione originale, fra cui dei preziosi carnet di lavoro, e trecento fotografie. Dai primi quattro viaggi di studio, compiuti tra il 1907 e il 1922, fino agli ultimi due progetti italiani non realizzati, uno il Centro di calcolo elettronico Olivetti a Rho e l’altro il Nuovo Ospedale di Venezia della metà degli anni ’60, emerge un personaggio meno noto, capace di confrontarsi con gli artisti e gli architetti suoi contemporanei. L’allestimento, a cura di Umberto Riva, nel suo susseguirsi di tavolati di legno, delinea un percorso che dialoga sia con gli straordinari disegni lecorbusiani, sia con gli spazi del museo. “Le Corbusier studia le architetture del passato considerandole non un materiale inerte ma una fonte viva, ricca di annodamenti con il presente e di stimoli per l’Architecture des temps nouveaux”, afferma la curatrice Marida Talamona. Quella che potrebbe sembrare una mostra per i soli “addetti ai lavori”, è invece un testo con più livelli di lettura: c’è la possibilità di scoprire quanto un architetto possa essere ottimo illustratore e pittore; c’è il materiale fotografico che restituisce mezzo secolo di storia (anche del costume) e racconta la vita di un uomo che si divertiva certamente molto più di quanto non voglia raccontare qualsiasi trattato su di lui; c’è infine la possibilità di incontrare Charles-Edouard Jeanneret: architetto, urbanista, designer, pittore, scultore e homme de lettres, in arte Le Corbusier.


 

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