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Tommaso: Kim Rossi Stuart spiega le relazioni

Kim Rossi Stuart con “Tommaso“, film riconosciuto di interesse culturale con contributo economico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, cattura la mia attenzione grazie ad una frase di Thomas Jefferson: “Quanto dolore ci sono costate quelle paure che non si sono mai avverate“. Dire che sia un film wow, mi sembra eccessivo, dire che sia un film che faccia un pochino riflettere , beh, questo si, posso dirlo. “Non essendo io all’altezza di grandi considerazioni sociologiche, psicologiche e antropologiche, mi sono limitato ad affrontare il tema rigorosamente dal punto di vista di Tommaso” afferma Kim Rossi Stuart secondo cui “Tommaso incarna la difficoltà suprema degli esseri umani, perennemente occupati e indaffarati a gestire quel disagio relazionale (in molti casi mascherato da fenomeni di vario tipo, come il superomismo, l’istinto alla supremazia, i problemi di autostima e molti altri), derivante dal bisogno assolutamente totalizzante di stringere legami sessuali e amorosi soddisfacenti“.

Rossi Stuart Tommaso

La storia è abbastanza semplice e ruota intorno a Tommaso che commette sempre lo stesso “errore” con le donne. In psicologia questa tendenza a ripetere la stessa cosa la chiamano “coazione a ripetere”. Non è l’errore, ma la “soluzione” ad essere ripetuta. Date un’occhiata al trailer e capirete il problema di Tommaso con le donne:

Il film di Kim Rossi Stuart con Cristiana Capotondi, Camilla Diana, Jasmine Trinca e Dagmar Lassander, racconta di Tommaso che riesce a farsi lasciare da Chiara, la sua compagna. Ora ad attenderlo pensa ci sia una sconfinata libertà e innumerevoli avventure. E’ un attore giovane, bello, gentile e romantico ma oscilla perennemente tra slanci e resistenze e presto si rende conto di essere libero solo di ripetere sempre lo stesso copione: insomma è una “bomba innescata” sulla strada delle donne che incontra. Le sue relazioni finiscono dolorosamente sempre nello stesso modo, tra inconfessabili pensieri e paure paralizzanti. Questa sua coazione a ripetere un giorno finalmente s’interrompe e intorno a sé si genera un vuoto assoluto. Tommaso ora è solo e non ha più scampo: deve affrontare quel momento del suo passato in cui tutto si è fermato.

G Rossi Stuart_Scarpa

Film gradevolissimo, concettualmente coraggioso e sinceramente spiritoso, in quota per 95 minuti senza svarioni o sbadigli. Un incrocio tra Bergman e Ben Stiller” si legge in un articolo online de ilfattoquotidiano.it. Concordo pienamente. Tommaso, killer seriale di sentimenti, è un tipo sciatto, trasandato, pauroso, goffo, impacciato, che non “scopa” da un anno, introverso, restio a lasciarsi andare, bloccato. Insomma, il tipo di uomo che piace a tutte quelle donne con l’istinto da crocerossina che sognano, più poi che prima, di salvare il Tommaso della situazione e che ad un certo punto, quando aprono finalmente gli occhi come le protagoniste del film,  decidono di abbandonare, prima che sia troppo tardi e troppo doloroso, il Titanic su cui erano salite… Da vedere 😉