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Presentato a Roma il libro “L’illuminazione delle opere nelle mostre d’arte” di Francesco Murano

Vittorio Sgarbi ha presentato il libro di Francesco Murano “L’illuminazione delle opere nelle mostre d’arte” presso Palazzo Bonaparte – Spazio Generali Valore Cultura a Roma.

Murano è oggi tra i più richiesti progettisti italiani d’illuminazione al servizio dell’arte ed è l’autore delle luci delle più importanti esposizioni in Italia.

A Roma è suo l’intervento per la mostra “Canova. Eterna bellezza” a Palazzo Braschi e per “Impressionisti segreti” a Palazzo Bonaparte.

“Sono particolarmente contento di questa presentazione romana – dichiara Francesco Murano.

Innanzitutto perché la copertina del mio libro riproduce un quadro di Renoir, una delle opere più importanti dell’Impressionismo, corrente artistica ben approfondita nella mostra in corso a Palazzo Bonaparte, le cui tele esposte sono state anche mio oggetto di analisi e lavoro.

In aggiunta Roma è la città dove mi sono laureato in Architettura e dove ho iniziato la mia attività di Lighting Designer, con l’illuminazione di Edward Hopper”

Ogni anno in Italia si svolgono moltissime mostre nelle quali vengono esposte migliaia di opere d’arte, dipinti, disegni e sculture illuminate da luce artificiale o naturale.

La luce utilizzata serve principalmente ad illuminare le opere esposte, ma svolge anche altre funzioni come permettere la lettura delle didascalie e delle grafiche introduttive e rendere più o meno luminosi gli ambienti.

Secondo Murano, in sintesi, sono cinque le regole d’oro per non sbagliare la luce:

  • conoscere le opere e l’artista;
  • studiare il luogo e l’allestimento;
  • calibrare gli apparecchi e la tecnica;
  • stare sempre al servizio dell’artista che è più importante di noi;
  • lasciarsi appagare dall’opera e dalla sua luminosa bellezza.

“Ho recentemente brevettato, assieme al Politecnico di Milano, un sistema intelligente applicato all’illuminazione delle opere d’arte – dichiara Murano – Questo sarà in grado di individuare, analizzare e illuminare puntualmente i dipinti e le sculture.

Bisognerà quindi stabilire i parametri che guideranno le loro prestazioni: questo compito spetterà a tutti coloro che lavorano per la conservazione e per la valorizzazione delle opere d’arte”.

GLI ERRORI IN FATTO DI ILLUMINAZIONE – “L’errore principale nel quale spesso si incorre è quello di considerare l’illuminazione delle opere d’arte un’attività secondaria rispetto alla cura che in generale si pone negli allestimenti. Di conseguenza i costi riservati alla progettazione, spesso non prevista, e alla realizzazione dei sistemi di illuminazione sono molto ridotti e vengono perciò impiegati personale e apparecchi non adeguati con risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

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