La storia di Grand Marnier inizia nel lontano 1880 in Francia, a Parigi, quando César Ritz (non so se avete presente: l’hotel che ospitava Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Rodolfo Valentino, Greta Garbo, e casa di Coco Chanel per trent’anni) dopo averlo assaggiato esclama: “Grand Marnier!”. Un nome grandioso, quando tutto a Parigi era piccolo: le petit journal, le petit café, le petit palais. I clienti del Ritz Hotel , in Place Vendôme, lo consumavano alla fine di ogni pasto, come segno di lusso e distinzione; e non poteva assolutamente mancare nei transatlantici che agli inizi del Novecento trasportavano il jet-set internazionale di qua e di là dall’Oceano Atlantico. Quando gli uomini e le donne più chiacchierati del Bel Mondo sorseggiavano il raffinato liquore sul ponte della nave, guardando il tramonto attraverso le lenti dei loro bicchieri. Quando il cielo e il mare si tingevano di sfumature rosso-arancio. Quel mondo non c’è più ma è ancora possibile guardarlo con quegli occhi lì, con gli amici più cari o un’intrigante sconosciuto, in uno dei caffè delle capitali d’Europa, attraverso uno dei nuovi long drink Grand Marnier Sunset Hour. Se andate sul sito e scaricate l’applicazione “Sunset Taker” anche le vostre foto si tingeranno dei colori del tramonto. I cocktail Sunset Hour sono serviti nei migliori bar e noi li abbiamo assaggiati per voi. Il nostro preferito, il Grand Cosmo, è una variazione raffinata sul Cosmopolitan. Al calar del sole, sul mare e sulle strade delle città, fermatevi a godere l’ora del tramonto, condividetela e, se potete, ordinate un Grand Marnier. “Perché quando il sole va via, nessuna candela può rimpiazzarlo”.