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Alessia Marcuzzi e Rudy Zerbi a Visso e San Genasio

Una giornata speciale per gli abitanti di Visso e San Ginesio che hanno ricevuto, qualche giorno fa, la visita a sorpresa di Alessia Marcuzzi e Rudy Zerbi. Alessia e Rudy hanno chiesto al Touring Club Italiano di essere guidati in alcuni dei borghi Bandiera Arancione colpiti dal sisma. «Non abbandonate questi luoghi, visitateli e supportateli». Questo è il messaggio che i due conduttori televisivi hanno voluto trasmettere attraverso i loro social a tutta l’Italia. Prima tappa a San Ginesio, un borgo Bandiera Arancione costruito su un colle circondato da mille sfumature di verde. «Lo chiamano non a caso il balcone dei Sibillini» sorride il sindaco Mario Scagnetti «Dall’altra parte si vede il Conero che si butta nel mare: basterebbe questa visione per giustificare una gita a San Ginesio. Eppure, anche qui, come in tutte le Marche e anche in Umbria, la gente non viene più. Ha paura. È passato il concetto che siamo regioni pericolose. Ma noi abbiamo bisogno del turismo». Certo, non tutto può essere bello come prima. La facciata della preziosa Collegiata è puntellata di tiranti che hanno evitato il peggio, ma le parole del sindaco sono chiare a tutti tanto che Rudy e Alessia improvvisano un video invitando a venire a vedere con i propri occhi. «Ci siamo già innamorati di questo posto» registra Rudy. «Qui a San Ginesio abbiamo evitato il peggio, ormai quasi tutto il centro storico è stato riaperto e solo quattro attività sono ancora delocalizzate» conclude il sindaco. Visso, borgo dei Sibillini, incastonato in verdissime vallate, è la seconda e ultima tappa della giornata. Qui l’atmosfera è assai diversa: nessuno può entrare nel centro storico se non scortato dalle forze dell’ordine perché Visso è stato fortemente colpito, più del 90% degli abitanti ha, infatti, lasciato il paese. Eppure Alessia scrive su Instagram «Visso, sei ancora così bella», ed è vero, c’è comunque ancora tanta bellezza in quelle finestre silenziose, nelle pietre antiche, nel campanile del 1100 che è ancora in piedi. E c’è bellezza anche nella storia dei manoscritti di Giacomo Leopardi, che per strani casi del destino erano finiti nel museo locale, vanto di Visso, e sono stati subito trasferiti, dopo la prima scossa, a Bologna e poi agli Uffizi. Qui da ricostruire c’è tanto e tutto il borgo medievale è da salvare. «Ricostruiamo così com’era? Facciamo dei falsi storici?» chiede e si chiede il sindaco Giuliano Pazzaglini. «L’unica cosa certa è che noi cerchiamo di spiegare perché vogliamo tornare qui. Sarebbe più semplice abbandonare tutto. Ma noi non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo».

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