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Melanie F. indaga sulla natura dei sentimenti con “L’angelo”

Dopo L’Occidentale (2017) e La donna perfetta (2018) Melanie F. cambia registro.

L’angelo, il suo nuovo romanzo edito da Cairo, racconta una storia di abbandono, di tradimento e di guarigione.

Una bellissima favola d’amore. Un modo per capire se stessi e il perché di quel che ci succede.

Il libro, impreziosito da tre illustrazioni dell’autrice, apre una prospettiva su quelle ferite che dall’infanzia e adolescenza, determinano la visione della nostra vita e le nostre scelte.

Melanie F. ha pubblicato 13 libri che spaziano dal romanzo alla poesia.

Ha avuto madrine di eccezione come Nanda Pivano e Barbara Alberti che per “La donna perfetta” ha scritto: “Un hortus conclusus con malizie letterarie da grande scrittore.”

Cosa accade nel libro? Leggete un po’…

Parigi, inizio anni 2000. Un angelo si innamora della modella Dixi, una ragazza fragile, nata in una ricca famiglia della borghesia francese, cresciuta da sola, persa in una vita disordinata, senza regole e senza futuro, alla mercé di uno zingaro di cui è perdutamente innamorata e che la trascina, giocando con i suoi sentimenti, in una serie di eventi criminali dalle tinte fosche. Lo spirito la segue ovunque fino a svelarsi a lei nelle chiese dove la ragazza trova rifugio e conforto. «Devi osservarti quando avverti un’emozione dolorosa, perché quella è la porta della consapevolezza. E adesso la porta si è spalancata.»

Perché ha scritto questo romanzo? Questa la sua risposta:

Ho scritto questo romanzo perché tutti abbiamo ereditato delle ferite dai nostri avi, me rompere la catena significa capire dov’è la ferita e sanarla, uscendo dalla logica vittima cacciatore ed abbracciando l’apertura del cuore, che ci faccia accedere a quella dimensione chiamata perdono che in realtà non è che la profonda compassione verso se stessi e un altrui altrettanto limitato e correo perché semplicemente umano.

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